link all’articolo di Marco Laquidara, 03 Agosto 2025
VIDEO | La toccante testimonianza di Damiano: “Io, giocattolo rotto, rinato grazie alla comunità Overland”
“Stay Free” è il percorso di riabilitazione e prevenzione, ideato dall’associazione, per chi vuole riconquistare la propria libertà. Le storie di chi ce l’ha fatta
Nel cuore di Larderia e lontano dal frastuono delle grandi città, sorge Overland, una comunità dedicata al reinserimento sociale di persone che vivono situazioni di fragilità, in particolare legate a dipendenze da sostanze stupefacenti, ma non solo. Overland si rivolge anche a chi si confronta con disagi da gioco d’azzardo, dipendenze comportamentali, e cerca una via per ritrovare sé stesso.
Il focus della proposta riabilitativa di Overland è il progetto “Stay Free”, un programma pensato per accompagnare ogni individuo in un cammino di liberazione dalla dipendenza, intesa non solo come un problema legato a sostanze, ma come una condizione di prigionia. Il fine ultimo è la ricostruzione dell’identità personale e il reinserimento attivo nella società, promuovendo un nuovo senso di appartenenza, autonomia e responsabilità.
Fondamentale in questo, la presenza ed il racconto di chi, da questo tunnel, ne è uscito. “I nostri utenti sono la parte fondamentale della nostra associazione – racconta Antonio Mandia, presidente di Overland -. Oggi l’80% sono nostri volontari. Sono una testimonianza viva del percorso fatto.”
“Stay Free” non è una terapia standardizzata, ma un viaggio personalizzato, costruito in base alle esigenze, ai tempi e alle storie di vita di ogni persona. “Noi siamo come dei giocattoli che si sono rotti – ci spiega Damiano Micalizzi, adesso volontario dell’associazione -. Sono riuscito, grazie ad Antonio, a ritrovare la serenità nel vivere. Questa realtà mi aiuta a non ricadere negli errori passati. Raccontare la mia esperienza aiuta anche me”.
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Ma “Stay Free” non si limita alla riabilitazione. È anche un progetto di prevenzione attiva, che entra nelle scuole per raccontare, senza filtri, le storie vere di chi ha vissuto il tunnel della dipendenza e ne è uscito.
Sono proprio gli ex ospiti della comunità, oggi volontari di Overland, a portare la loro testimonianza diretta agli studenti. Raccontano cosa significhi perdersi, cadere, ma soprattutto risalire, restituendo valore alla parola “libertà”.
L’obiettivo è sensibilizzare i giovani, offrendo loro un’alternativa al silenzio, alla vergogna e all’ignoranza sul tema delle dipendenze, affinché possano riconoscere il rischio, chiedere aiuto, o semplicemente guardare con più umanità chi sta lottando.
In un tempo in cui le fragilità personali portano spesso all’isolamento, Overland rappresenta una via concreta di riscatto umano e sociale. Con il progetto “Stay Free”, non solo aiuta chi cerca una seconda possibilità, ma porta speranza e consapevolezza anche fuori dai confini della comunità, nelle scuole, tra i giovani, nel cuore della società.
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